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ushabti – Nuovo Regno: XIX dinastia, regno di Sety I (1290-1279 a.C.) Con il termine ushabti si intendono quelle statuette funerarie, generalmente non superiori ai 20 centimetri di altezza e nei materiali piú diversi -legno, terracotta, faïence, bronzo e pietre varie-, che gli Egiziani collocano nelle tombe dalla fine del Medio Regno all’Epoca Romana. Tali statuette, rappresentate con il corpo avvolto da bende, con due piccole zappe nelle mani e con un sacchetto per le sementi sulla spalla, si sarebbero rianimate grazie alla formula del Libro dei Morti iscritta sul loro corpo (capitolo VI) per sostituire il defunto nei pesanti lavori agricoli dell’oltretomba egiziano. All’interno della tomba del faraone Sety I, rinvenuta nella Valle dei Re nel 1817 dal padovano Giovanni Battista Belzoni, ne furono scoperte più di settecento, appartenenti a due serie diverse: la stragrande maggioranza era in legno con l’iscrizione in caratteri geroglifici incisa attorno al corpo; alcune altre, di qualità artistica e di dimensioni maggiori, in faïence di colore azzurro-turchese con il testo in caratteri geroglifici dipinto in colore blu cobalto al di sotto delle braccia. Questa statuetta, mancante dei piedi e con il naso scheggiato, appartiene alla serie maggiore del faraone Sety I. Il sovrano è riconoscibile come tale perchè indossa il copricapo nemes, il pettorale usekh e alti bracciali ai polsi, profilati e tratteggiati in blu cobalto così come tutti i particolari anatomici del volto e del corpo. Al di sotto delle braccia è dipinta, sempre in blu cobalto, un’iscrizione in caratteri geroglifici ad andamento orizzontale su otto righe frontali che reca il capitolo VI del Libro dei Morti a nome di Sety I, “Signore delle Due Terre “.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Faïence
Dimensioni: Altezza: 26 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_2056
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, p. 244, n. 2056; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, p. 108, n. 143, tav. 53; Pelagio Palagi artista e collezionista, Bologna, 1976, pp. 391-392, n. 527; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, pp. 220-221, n. 168; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 86; Bovot, J.-L., Du Caire au Louvre: la dispersion des chaouabtis de Sethi Ier, in: Egyptian Museum Collections around the World. I. Studies for the Centennial of the Egyptian Museum (eds. M. Eldamatry - M. Trad), Cairo, 2002, pp. 143-154.