Museo Civico Archeologico

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Cratere a volute attico a figure rosse

ll cratere era un grande recipiente provvisto di un'imboccatura molto ampia e dal corpo capace, destinato a contenere il vino che, mai consumato puro dai Greci, veniva mescolato con acqua e anche miele.
La foggia di questo cratere è caratterizzata dalla forma delle anse, che terminano sull'orlo del vaso in riccioli a volute.
Sul lato principale è raffigurata Eos, la personificazione dell'aurora, mentre insegue Kephalos afferrandolo per un braccio. Secondo il mito, a causa di una vendetta di Afrodite, Eos era destinata ad innamorarsi infelicemente di giovani mortali. Infatti per conquistare il giovane Kephalos, Eos fu costretta a rapirlo e a condurlo in Siria, dove ebbe da lui un figlio, Fetonte. Presto però Kephalos si stancò della dea e decise di ritornare dalla moglie Procri.

Informazioni aggiuntive

Vaso – 480 - 460 a.C.

Decorazione accessoria: sulle anse e sulle volute ramo d'edera nero. Sul labbro: in A fascia con meandro e croci; In B fascia a meandro. Sul collo: in A: fascia a doppie palmette giacenti con ai lati volute e rosette a quattro petali; in B serie di palmette dritte entro volute. Sulla spalla fascia con baccellature. Sul corpo sotto le figure fascia a meandro e croci. Presso il piede zona di raggi.
In A: Eos e Kephalos. Eos con ali spiegate, tenia tra i riccioli paonazzi, orecchini, chitone ionico manicato, insegue verso destra Kephalos e gli afferra il braccio con le mani. Kephalos ha un corto chitone e una clamide, due lance nella mano sinistra, il petasos sul capo e fugge voltando indietro la testa.
In B: efebo in corsa verso uomo barbato. Il giovane ha capelli lunghi e indossa una tenia sul capo e una clamide e corre a destra verso un uomo con barba, vestito di tenia sui lunghi capelli, chitone e mantello, appoggiato ad un bastone.

Informazioni
Provenienza: Italia, Umbria, Terni, Orvieto, Orvieto
Materiale: Argilla, a figure rosse
Dimensioni: Altezza: 45.5 cm - Diametro orlo: 31.4 cm
Numero di inventario: MCA-GRE-G_0259
Biografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, p. 45, n. 283, fig. 33; Bermond Montanari, Giovanna, Corpus Vasorum Antiquorum, Italia 27, Bologna Museo Civico, Fascicolo 4, in: Corpus Vasorum Antiquorum, Italia, Roma, 1957, III.I, tav. 55, n. 3; tav. 56, nn. 1-3; Enciclopedia dell’Arte Antica, 1958 (dal), vol. IV, p. 339; Beazley, John Davidson, Attic Red-Figure Vase-Painters (2. ed.), Oxford, 1963 , p. 260, n. 8; Boardman, John, Athenian Red figure vases. The archaic period, London, 1975, 1979, p. 129 fig 203; Lezzi-Hafter, Adrienne, Der Eretria-Maler. Werke und Weggefahrten, in: Forschungen zur antiken Keramik. Reihe 2, Kerameus, Mainz, 1988, p. 25, fig. 4h; www.cvaonline.org, 2004 (dal), v.n. 202962.
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